giovedì 9 agosto 2018

Recensione: Stardust di Neil Gaiman

Buongiorno a tutti! Chi di voi non ha visto almeno una volta il film Stardust? E, per chi non lo sapesse, quel film è tratto da un libro con lo stesso titolo di Neil Gaiman. Dopo aver riguardato il film ho deciso, incuriosita, di leggere il libro... un po' titubante, perché i pareri al riguardo erano piuttosto contrastanti. E sì, premetto già da ora che si tratta di un'opera molto diversa dall'omonimo film che la ha resa famosa, e probabilmente che non piacerà a tutti.

Titolo: Stardust
Titolo originale: Stardust
Autore: Neil Gaiman
Editore: Mondadori
Prezzo: 7,88€
245 pagine

In una fredda sera di ottobre una stella cadente attraversa il cielo e il giovane Tristan, per conquistare la bellissima Victoria, promette di andarla a prendere. Dovrà così oltrepassare il varco proibito nel muro di pietra a est del villaggio e avventurarsi nel bosco dove ogni nove anni si raccoglie un incredibile mercato di oggetti magici. È solo in quell'occasione che agli umani è concesso inoltrarsi nel mondo di Faerie. Tristan non sa di essere stato concepito proprio lì da una bellissima fata dagli occhi viola e da un giovane umano, e non sa neppure che i malvagi figli del Signore di Stormhold e Signore degli Alti Dirupi sono anche loro a caccia della stella.



"C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.
E fin qui, per quanto riguarda l'inizio del racconto, non v'è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose."
Per quanto Stardust possa essere un'opera abbastanza rinomata, è uno di quei libri che finché non li leggi non sai mai se potranno piacerti. Ho letto recensioni dai toni entusiastici, e altre dove era definito al massimo come mediocre. Se vi aspettate una storia simile a quella del film -come me- fareste meno a non leggerlo se non con una mente molto aperta, in quanto hanno poco e niente in comune.

E' vero, sono storie diverse. Dagli antecedenti alla narrazione, al carattere dei personaggi, all'epilogo: completamente opposti, o quasi. Eppure, c'è qualcosa nell'opera di Gaiman che cattura perfino i lettori più reticenti. 
In pieno stile fiabesco, Stardust non è un semplice libro, quanto un throwback (non mi vengono termini adatti in italiano) all'infanzia. Personaggi fantastici, streghe e fate, perfino esseri indefiniti ricoperti di pelo: una favola vera e propria.
"Quanto manca per Babilonia?
Venti leghe, signor mio.
Vi giungerò a lume di candela?
Andata e ritorno, signor mio.
Se l'andatura è svelta e leggera
Vi giungerai a lume di candela."
Con stile magistrale, Gaiman ricostruisce nella sua opera tutti gli elementi fiabeschi/fantastici in chiave adulta e matura. Una narrazione più oscura di quella del film, ma comunque molto apprezzata.

Tristan, il protagonista della storia, giura alla dama che ama che le porterà una stella. Il ragazzo, dal passato sconosciuto, vive in una città di nome Wall, circondata da un muro -da qui il nome- che la separa da Faerie, ovvero un mondo magico e fatato. Per trovare la stella è proprio a Faerie che dovrà recarsi, incontrando un gran numero di personaggi, alcuni buoni (la classica figura dell'aiutante fiabesco), altri cattivi e avidi.
La narrazione, sempre portata avanti impeccabilmente, si divide in tre parti, tutte con lo stesso fulcro: la stella, che in realtà è una persona. Oltre Tristan, a cercarla sono una strega (per mangiarle il cuore e tornare giovane e forte) e i figli discendenti di un re, destinati a uccidersi tra loro (la stella porta con sé il tesoro di Stormhold, il regno che uno dei principi governerà una volta diventato re).
Se nel film i personaggi erano caratterizzati essenzialmente come buoni o cattivi, nel libro le cose cambiano un po': Gaiman dona infatti a tutti i suoi personaggi quella tridimensionalità e quel realismo che impediscono di vedere le cose come bianche o nere.
Lo sfondo fantastico e magico è sempre presente nell'opera, così come la struttura di una favola vera e propria. Direi comunque che il punto forte della storia sono i personaggi, di cui la crescita interiore è percepibile da subito. Prendendo come esempio Tristan, all'inizio lo possiamo considerare come un ragazzo immaturo, poco curioso, quasi annoiato dalla vita a Wall e soprattutto succube del suo amore per Victoria. Ed è questo che lo porterà ad iniziare la sua impresa, e di conseguenza anche la sua crescita come persona. Egoista, fin troppo ingenuo e dalle idee confuse, il ragazzo imparerà presto la differenza fra bene e male, e soprattutto fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E l'epilogo della storia ci dimostra proprio questo. Neanche l'elemento della morale manca quindi nel libro, anche se non è esplicita.
"Tutto ciò che avevo sempre pensato di me, chi fossi, cosa fossi, era solo una menzogna. O quasi. Non hai idea di quale stupefacente liberazione!"
La stella, l'altra protagonista, se così la possiamo definire, all'inizio viene presentata come un "oggetto": l'oggetto che porterà Tristan a conquistare l'amore, la strega a ringiovanire, i fratelli a diventare sovrani... Eppure, personaggio complementare a quello di Tristan, inizierà ben presto ad essere l'artefice della sua storia. Dico "complementare" perché in tutto quello che Tristan manca lei abbonda, e viceversa: innocente ma non per questo stupida, generosa e altruista, entusiasta della vita eppure infelice. Ulteriore elemento che mi ha portato ad apprezzare il libro, in quanto, a differenza di ciò che vediamo nelle favole tradizionali, la ragazza non è la classica donzella in pericolo e non ha paura di farsi sentire.
I personaggi, cosa che accade raramente nei libri, dimostrano sul serio la propria età e i pregi e i difetti che ne possono derivare -che sia la superficialità di un diciottenne o la saggezza di una stella immortale.

Ci sono cose, lo ammetto, che ho preferito nel film. Per esempio il libro lascia molte domande senza risposta, e ti fa desiderare un qualcosa di più. Come in ogni favola, le leggi magiche che regolano questo universo non sono specificate, e alcune volte neanche il contesto in cui queste magie hanno luogo. Alcuni "perché?" rimarranno quindi senza risposta, cosa che invece nel film non accade. C'è da dire, comunque, che il libro tratta argomenti più vasti rispetto al film.
Punto a favore di Gaiman è sicuramente la semplicità con cui descrive lo sfondo della storia, più precisamente il luogo e il tempo. I riferimenti all'epoca vittoriana (quando avviene la narrazione) sono molti, così come i dettagli verosimili attribuiti ai personaggi di Wall per il periodo in cui è ambientata la storia.

Se siete amanti delle favole non potete non leggere Stardust, che ne presenta tutti gli elementi tipici e molto altro! La storia, dal sapore nostalgico verso un'epoca passata e verso l'infanzia, rielaborata in chiave adulta, farà innamorare gli amanti del fantasy.

Voto: ☆☆☆ 1/2

4 commenti:

  1. Non è il lavoro di Gaiman che preferisco, ma l'ho trovato comunque una lettura semplicemente adorabile :)

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  2. È uno dei libri che mi mancano di lui, autore che adoro follemente. Ma e in libreria e sarà sicuramente una delle prossime letture.
    Una delle firme letterarie di Gaiman è proprio il lasciare in sospeso molte cose, il non detto più che il rivelato, ma per chi, come me, lo ama e uno dei suoi punti a favore.

    Bella recensione! Ti seguirò molto volentieri. :)

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