Oggi conosceremo un po' meglio Giulia Rizzi, autrice del self-published Praemonitus - L'ombra del destino (cliccate per leggerne la recensione).
Allora, prima di iniziare con le domande riguardanti il libro, che ne dici di parlaci brevemente della Giulia Rizzi che conoscono tutti?
Dunque, la Giulia che conoscono tutti ha stressato per mesi amici e parenti, sottoponendoli alla lettura forzata di Praemonitus! Scherzi a parte, lavoro nel settore della prima infanzia e, nel tempo libero, amo leggere e scrivere. Mi piace cucinare per gli amici! Quando capita faccio le cose in grande, dall'antipasto al dolce! Gli ospiti escono di casa rotolando! Vivo con Enrico, il mio ragazzo, e Cipria, una gatta di cinque mesi.
Il tuo libro è un fantasy tradizionale, come mai hai scritto un libro di questo genere letterario?
Trovo che il genere fantasy possa essere “un'arma a doppio taglio” per un aspirante scrittore, perché se da un lato permette di dare libero sfogo alla creatività, dall'altro può facilmente sfuggire di mano. Ho cercato di trovare un equilibrio, di creare una storia verosimile, seppur fantastica, e lo stile “classico” mi è parso il più adatto.
Il libro è ambientato in un mondo fantastico, è stato qualcosa ad ispirarlo, o è completamente frutto di fantasia?
Era necessario creare un'ambientazione adatta. Avevo un'idea in mente fin dal primo giorno di scrittura, ma solo verso la fine ho scelto i nomi dei diversi Regni e ne ho definito caratteristiche come il clima, le armi, i palazzi. La ciliegina sulla torta è stata la “mappa” dell'Unione, disegnata da Serena, una cara amica che si è lasciata coinvolgere nella mia avventura. Ovviamente sotto sotto c'è la venerazione per Tolkien!
La stessa domanda la pongo per i personaggi, principali e non, è stato qualcuno ad ispirarli?
I personaggi sono nati da una certa idea, ma mentre scrivevo hanno preso vita davvero e, alcuni, mi hanno messo in difficoltà! Anche in questi giorni sono alle prese con uno di loro in particolare... Ho cercato di renderli originali e di prendere le distanze dagli stereotipi, ma mi rendo conto della difficoltà. C'è una mole enorme di produzione fantasy, fra libri, serie tv, anime, quindi è inevitabile trovare dei tratti comuni. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, però, inizio a notare alcuni attori che potrebbero incarnare i personaggi! Ad esempio Jonathan Rhys-Meyers sarebbe un perfetto Pentorius, soprattutto come appare nel telefilm Dracula. Gaspard Ulliel lo vedrei bene nei panni di Damian, Zoey Deutch come Cassandra! A parte il divertimento di creare un dream-cast, il bello dei libri è che ognuno immagini i protagonisti come preferisce!
Che ne dici di parlarci brevemente del tuo libro per incuriosire chi fosse interessato a leggerlo?
È difficile autopromuoversi! Mi piace pensare di offrire innanzi tutto un testo fluente, che sia scorrevole e privo di Orrori grammaticali (almeno spero!). Nonostante non abbia goduto dell'editing di un professionista, la bozza del romanzo ha ricevuto correzioni da più persone decisamente preparate. Per quanto riguarda la storia, potrebbe apparire all'inizio come una sorta di fiaba, dai tono delicati, che diventa sempre più noir, mano a mano che i personaggi crescono e i loro destini si incrociano. I primi capitoli introducono il lettore nel mondo di Cassandra, la protagonista, mentre i successivi lo distruggono poco a poco...
Hai altri progetti nel cassetto?
I progetti sono tantissimi! Mi piacerebbe sperimentare nuovi generi, forse un giallo, forse una romanzo rosa, ma divertente, perché ho serie difficoltà nello scrivere parti romantiche. Al momento cerco di concentrarmi sul seguito di Praemonitus. Le amiche insistono per sapere cosa ne sarà di Damian.
Il finale di questo primo libro è a dir poco sconvolgente, che ne dici di anticiparci qualcosa del secondo?
Eh eh eh...qualche anticipazione che non rovini la sorpresa posso darvela! Cassandra è decisa a prendere in mano la situazione, ma non è detto che sia in grado di gestire i cambiamenti improvvisi che ha subito! Pentorius non sarà l'unico “cattivo”, anzi, sarà in ottima compagnia. Non posso aggiungere altro senza rischiare spoiler, ma vi assicuro che ci sarà una vera e propria conclusione.
Per finire, quando scrivi usi unicamente il computer, o anche carta e penna?
Adoro scrivere a mano! Accanto al mio piccolo e scassato computer tengo sempre un blocco a quadretti e una penna, per appuntare eventuali modifiche, cose da aggiungere o idee volanti. Se potessi, scriverei tutto a mano e il “callo dello scrittore” su indice e medio della mano destra lo testimoniano!
Wow, io venero Zoey Deutch! E, scherzi a parte, mi ha messo il terrore la parte del "ci sarà una vera e propria conclusione". Che dire, attendo il seguito e qualsiasi altro libro questa autrice scriverà!
E voi che ne pensate? Darete una possibilità a questa duologia? Vi è piaciuta l'intervista? Non vi resta che commentare!
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