sabato 4 giugno 2016

Recensione: The Midnight Sea by Kat Ross


Ho scoperto questo libro per caso, quando scorrendo il feed di Goodreads, la bellissima copertina ha attritato la mia attenzione. La trama poi non ha fatto altro che acuire la mia voglia di leggerlo e devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita, per non dire follemente innamorata.


Titolo: The Midnight Sea (The Fourth Element #1)
Autore: Kat Ross
Editore: Acorn
Pagine: 326
Prezzo: 
e-book: 2.99€
Copertina flessibile: 11.15€
Livello d' Inglese: Intermedio
Dove acquistarlo: Amazon.it 

Trama: La vendetta è la ragione di vita di Nazafareen, una ragazza dell’isolato clan dei Quattro-Gambe. Tutto quello che sa dell’élite del Re i Cani D’Acqua è che controllano le malvagie creature chiamate daeva per proteggere l’impero dagli spiriti maligni; ma quando i perlustratori arrivano per reclutare ragazzi con “il dono”, Nazafareen coglie al volo l’occasione di unirsi a loro per dare la caccia ai mostri che hanno ucciso sua sorella.
Distrutta dal dolore, pagherebbe qualsiasi prezzo pur di vendicare la sorella, perfino legarsi ad un daeva di nome Darius. Dall’aspetto umano, possiede un potere terribile, un potere che Nazafareen controlla. Tuttavia i bracciali d'oro che li uniscono hanno degli indesiderati effetti collaterali, infatti l’uno ora sente e prova le emozioni dell’altro. Umana e daeva iniziano ad avere così un legame pericolosamente stretto.
Mentre inseguono un nemico mortale dalla landa desolata della grande pianura salata alla scintillate capitale Persepolae, i segreti del passato di Darius vengono lentamente alla luce e Nazafareen è costretta a mettere in discussione la correttezza della schiavitù di quest’ultimo e la propria lealtà all’impero.
Nel frattempo un antico male si sta risvegliando nel nord, un giovane conquistatore sta arrivando con irruenza dall’ovest. Le sorti di un intera civilizzazione potrebbero essere a rischio…




"They are the light against the darkness.
The steel against the necromancy of the Druj.
And they use demons to hunt demons…."

Fatemi iniziare con il dire che “The Midnight Sea” è uno dei libri più originali che io abbia letto quest’anno. Ambientano intorno al 300 D.C. durante il collasso dell’impero persiano achemenide, trae ispirazione dalla mitologia e legende persiane e dallo Zoroastrismo per create una storia avvincente ed evocativa.  Non manca la storia d’amore che, ho trovato, a dir poco coinvolgente.
Il libro si apre con Nazafareen (che sta per “Stella del Nord”) bambina mentre lei ed il suo clan sono nel bel mezzo di una tormenta di neve e alle prese con l’attraversamento di un passo di alta montagna estremamente pericoloso. Durante il primo capitolo facciamo la conoscenza (se pur breve) della sorella minore di Nazafareen, Ashraf, e di una delle razze di spiriti maligni che popolano il mondo di The Midnight Sea, i Druj.  Proprio quest’ultimi causano la morte abbastanza drammatica di Ashraf; un evento che segnerà a fondo Nazafareen e che - un anno dopo – la spingerà ad unirsi all’élite dei “Cani d’acqua”, guerrieri al servizio del Re che hanno il compito di uccidere i Druj.


“We’re the light against the darkness, never forget that Nazafareen”


Devo dire che già dal primo capitolo il libro sa catturare e tenere l’attenzione del lettore. Infatti avevo cominciato a leggere per riempire un’ora libera e mi sono ritrovata a non volermi più staccare dal libro, tanta era l’urgenza di andare avanti. I primi capitoli possono confondere leggermente per via dei termini usati a noi estranei (e.g. daevas, druj etc.) ma tempo di arrivare al quinto capitolo e tutto risulta ben definito, dalle diverse entità e spettri che popolano questo mondo all’organizzazione amministrativa dell’impero diviso in satrapie guidate dai rispettivi satrapi.
I primi cinque capitoli sono dunque fondamentali per capire non solo il mondo creato dall’autrice ma anche il funzionamento del legame tra Cani d’acqua e daeva e, inoltre, coprono un lasso di tempo piuttosto notevole. Infatti, mentre nel primo capitolo ci viene mostrata una Nazafareen undicenne nel secondo capitolo la troviamo dodicenne e desiderosa di unirsi alle schiere “Cani d’acqua”, poco dopo la vediamo iniziare il suo addestramento per entrare nei loro ranghi e per avere diritto al suo daeva personale. Nel terzo e quarto Nazafareen fa la conoscenza di alcuni degli altri membri dell’élite e conosce Tijah (Ho amato molto il loro legame). Nel quarto la ritroviamo diciassettenne e assistiamo alla cerimonia che la lega al daeva scelto per lei, Darius, e che segna il suo ingresso a tutti gli effetti nell’élite di guerrieri. E qui c’è l’ultimo salto temporale; difatti il quinto capitolo si apre con una Nazafareen diciannovenne e con due anni di servizio tra i cani d’acqua alle spalle (Per una volta tanto non abbiamo la classica sedicenne che ragiona da ventenne o trentenne, così comune nella maggioranza degli YA).


Ad affiancare Nazafareen e Darius ci sono diversi personaggi secondari tutti decisamente interessanti, tra cui troviamo: Il capitano di Nazafareen, Illyas ed il suo daeva Tommas (che è davvero un tesoro), Tijah ed la sua daeva Myrri. E questi sono solo alcuni dei personaggi che popolano questo mondo dal sapore orientale ed esotico ma a tratti decisamente cupo e fosco.
Ovviamente non mancano i cattivi (sì, al plurale) tra cui la malefica regina di Bactria che minaccia l’impero dal Nord e che ha al suo servizio una schiera di negromanti alquanto inquietanti. Non mancano colpi di scena e rivelazioni.
 

“Mountains dream. But a single dream my last a thousand years.”

La scrittura è fluida, di facile lettura ma con la giusta dovizia di particolari. Il ritmo poi è a dir poco incalzante. La storia d’amore poi non passa mai troppo in primo piano a discapito della trama, anzi migliora semplicemente il tutto.
 L’autrice è riuscita a mescolare davvero bene tutti gli elementi di un libro davvero ricco. Il mondo che La Ross ha creato è davvero spettacolare ed intrigante nella sua caratterizzazione.
I personaggi sono stati tutti ben delineati e ognuno ben distinto. I due protagonisti principali poi – senza che me rendessi conto – mi hanno rapito il cuore.

“I would wait for him as long as I had to. A hundred years, a thousand. It didn’t matter. Only that we were together, and no one would ever take him from me again.”
 
In particolare mi è piaciuto come ne’ Nazafareen ne’ Darius siano perfetti ma alla fine si vogliono bene nonostante i loro difetti. In definitiva, appaiono decisamente “veri” e “reali”. E reale, ho trovato, anche la loro storia d’amore proibito. Ho adorato il legame che alla fine si crea tra i due, e la loro relazione l’ho trovata a dir poco meravigliosa e struggente. Una volta tanto, niente triangoli d’amore e niente amore istantaneo (di istantaneo mi va bene si e no il caffè). 

“Even if I could be free I would choose you…”


Ho adorato perfino i battibecchi tra i due, che sono risultati simpaticamente ironici.


“And you joined the Water Dogs because of her”
“ Yes. I thought it would make her stop hunting me”
“Did it?”
“No. “I turned so I could look at him. “You did”
“Me?”
“I was too busy worrying about what a thorn in my side you were to obsess about it anymore. One nightmare at a time please.”
 
Avrei dato a questo libro 5 stelle se non fosse stato per qualche imprecisione qua e là e un paio di scene d’azione che ho trovato un po’ confuse. Ciò non cambia il fatto che ho letteralmente adorato (e divorato) questo libro.


Voto: ☆☆☆☆1/2

If you want to read the review in English, follow the white rabbit

Nessun commento:

Posta un commento