Titolo: The Otherlife
Autore: Julia Gray
Pagine: 416
Formati:
e-book: 5.65€
copertina flessibile: 10.62€
Livello d'inglese: Facile/Intermedio
Dove acquistarlo: Amazon.ite-book: 5.65€
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Livello d'inglese: Facile/Intermedio
Trama: Quando
lo schivo ed introverso Ben entra nella spietatamente competitiva Cottesmore
House, la scuola per i ragazzi più ricchi e privilegiati, diventa inaspettatamente amico di
Hobie, il ricco bullo della classe; prodotto della mostruosa indulgenza ed ambizione
dei suoi genitori.
Hobie è interessato a Ben perché quest'ultimo é in grado di vedere l'otherlife
(l'altra vita): una violenta e mitica realtà abitata da mostri e divinità.
Ben
ha infatti sconcertanti visioni di Thor & Odino, delle bestie giganti che
cercano di distruggere quest'ultimi; e di Loki, Dio delle marachelle. Hobie, dal canto suo, vuole disperatamente essere anche lui in grado di scorgere questo strano mondo.
Anni
dopo Ben scopre che il suo amato tutor Jason è morto e non può far a meno di
domandarsi se l’impaziente, scalmanato e pericoloso Hobie abbia avuto qualcosa
ha che fare con la morte del suo caro Jason...
"I always get away with it
when I try stuff like this. Partly it comes down to sort of assuming
that I'm going to. I've got loads of confidence. And Loki got away with
everything. Well, almost everything."
Non posso
aggiungere molto alla trama senza rovinarvi il libro, cosa che voglio assolutamente evitare.
Prima di tutto
faccio una breve premessa: ho iniziato a leggere questo libro credendo –
erroneamente – di trovarmi davanti all’ennesimo fantasy/young adult ed invece...
mi sono trovata tra le mani un libro che sfida ogni etichettatura perché più
che un fantasy questo romanzo può benissimo essere un contemporaneo, con in più
un pizzico di elemento soprannaturale/fantasy.
Sono rimasta
piacevolmente colpita da quanto attuale il libro si sia rivelato, infatti sotto
molti aspetti è un libro con il quale è facile immedesimarsi o comunque
riconoscersi almeno un po’. L’autrice ha
uno stile di scrittura piacevole, fresco e – a tratti – spiritoso. Julia
Gray è infatti riuscita a rendere interessante e divertente perfino i più
normali giorni di scuola del protagonista ed è riuscita a non risultare
“pesante” nel trattare temi come il bullismo, le dipendenza (alcol & droghe
in primis), i disordini alimentari, i genitori oppressivi e l’ansia da
prestazione scolastica.
L’elemento
fantasy poi aggiunge una marcia in più ad una trama già intrigante di suo e
piena di suspense (difatti questo libro ha degli elementi degni di un giallo o di un trhiller). Personalmente non sono davvero riuscita ad intuire cosa
fosse veramente successo a Jason o a Hobie finché tutto non è stato finalmente
spiegato (e mi ha lasciato a bocca aperta).
Una cosa che mi è
piaciuta particolarmente è stato come l’otherlife è presentato non come un
universo a se ma come “uno strato” che si sovrappone e si mescola alla realtà,
con le varie divinità (nordiche) che appaiono e scompaiono sotto forma di luci
e colori (ogni divinità ha un suo proprio colore, ad esempio a Frigg è
associato il verde, a Loki il rosso e così via)
Rimanendo in tema
di cose che mi sono piaciuta è stato l’elemento musicale ovvero l’importanza che l’heavy metal ha nella trama. Il protagonista, Ben, è in fatti un gran fan
dei Metallica, si veste principalmente con maglie di band (metal, ovvio!) e ama
andare ai concerti. Mentirei se dicessi che non è stato bello ritrovare nomi di
alcune band e festival musical che conosco e apprezzo. (Idem per i riferimenti a film famosi come Il Signore degli Anelli ecc.)
La narrazione è
risultata fluida nonostante ci si muova tra presente e passato, tra il punto di
vista di Ben e quello di Hobie (tramite il diaro di quest'ultimo). Il ritmo è stato
incalzante, specialmente verso la fine quando morivo dalla voglia di sapere, mi sono resa conto che ad una certa stavo
leggendo come una pazza, tanta era la smania di avere finalmente delle risposte.
Il finale l’ho
trovato inaspettato, scioccante (almeno per me) e agrodolce. Ciò non vuol dire che mi abbia lasciato insoddisfatta, al contrario l’ho trovato giusto per la storia. E mi é anche piaciuto molto uno dei messaggi finali del libro: “ a volte ci sono cose che non si possono spiegare e
dobbiamo solo accettarlo”.
Non so come "The Otherlife" è riuscito ad essere, al tempo stesso, leggero e profondo. Sinceramente, non credo di aver mai letto un libro così particolare.
Una cosa è certa: il ricordo di questa lettura mi accompagnerà per un
bel po’…
Voto: ☆☆☆☆
If you want to read this review in English, follow the white rabbit
Sono rimasta incantata dalla cover, ma più della trama mi hanno incuriosito le tue parole sull'attualità dei temi trattati dal romanzo. Me lo segno! ^^
RispondiEliminaLa cover è bellissima!The Otherlife, è un libro molto particolare, a tratti è un contemporaneo, un giallo ed un fatasy abilmente mescolati. E non avrei mai immaginato che avesse in se certi temi decisamente attuali. Segna, segna ;). Spero ti piaccia *^*
EliminaOmmamma, se solo fosse stato tradotto in italiano. Ti prego, dimmi di si e che me lo sono solo perso per strada!
RispondiEliminaAffascinante.
Hai ragione,"affascinante" è il termine adatto. Ti vorrei tanto dire che sì è stato tradotto anche in Italiano ma ahimè...non ancora. :(
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