venerdì 17 agosto 2018

Recensione: Fallen di Lauren Kate

Buongiorno a tutti, lettori, con la recensione di un libro tanto famoso quanto discusso: Fallen di Lauren Kate. Be', ho letto varie recensioni in cui è paragonato a Twilight, ma io sono una delle poche persone a cui Twilight è davvero piaciuto e rapportarlo a questo "libro" (chiamarlo così mi fa ridere) è un insulto. E ve lo dico già in questa premessa: se c'è una cosa che non mi è piaciuta di Twilight è Bella. Il resto, però, l'ho apprezzato abbastanza: la Meyer ha uno stile apprezzabile e, che sia piaciuto o meno, ha dato alla sua opera una trama originale per i tempi. Fallen... be', Fallen non ha trama, e ora vedremo perché.

Titolo: Fallen (Fallen #1)
Titolo originale: Fallen
Autore: Lauren Kate
Data di pubblicazione: 26 maggio 2010
Editore: Rizzoli
442 pagine

In seguito a un tragico e misterioso incidente, Lucinda è stata rinchiusa a SwordEtCross, un istituto a metà fra il collegio e il riformatorio. Nell'incidente un suo amico è morto. Lei non ricorda molto di quella terribile notte, ma la sua ricostruzione dei fatti non convince la polizia. La vita nella nuova scuola è difficile: il senso di colpa non le lascia respiro, proprio come le telecamere che registrano ogni singolo istante della sua giornata. E tutti gli altri ragazzi, con cui è più facile litigare che fare amicizia, sembrano avere alle spalle un passato spiacevole, se non spaventoso. Tutto cambia quando Luce incontra Daniel. Misterioso e altero, prima sembra far di tutto per tenerla a distanza, ma poi è lui a correre in suo aiuto, e a salvarle la vita, quando le ombre scure che Luce vede in seguito all'incidente le si stringono intorno. Luce, attratta da Daniel come una falena dalla fiamma di una candela, scava nel suo passato e scopre che standogli vicino, proprio come una falena, rischia di rimanere uccisa: perché Daniel è un angelo caduto, condannato a innamorarsi di lei ogni diciassette anni, solo per vederla morire ogni volta... Insieme, i due ragazzi sfideranno i demoni che tormentano Luce, e cercheranno la redenzione.

 Siccome poi mi viene detto che sono io a non capire la profondità dei libri che leggo e critico, per questa recensione utilizzerò la tecnica dello "show don't tell", vale a dire che invece di spiegarvi quanto effettivamente Fallen sia un libro vuoto, banale e scontato... ve lo farò leggere con i vostri occhi.
 Iniziamo la storia con un prologo alquanto interessante: questo giovane che è innamorato di una ragazza ma che, non appena la bacia, la uccide. Già nel prologo, come leggerete, ci sono dati indizi di ciò che è il fulcro della trama: l'impossibilità dell'amore tra Luce e Daniel. E ve lo sto sottolineando perché... be', la cosa viene ripetuta a pagina quattrocento e qualcosa come chissà quale rivelazione. Forse essendo contenuta letteralmente nelle prime cinque pagine magari l'autrice sperava ce lo fossimo dimenticati già.
Non appena le loro labbra si fusero, entrambi rimasero indifesi. (…)Eppure niente di tutto questo era nuovo. La stanza tremò. Un'aura prese a brillare attorno a loro. Lei non si accorse di nulla, inconsapevole, ignara di tutto al di fuori di quel bacio. Lui soltanto sapeva che cosa stava per accadere, quali oscuri guardiani stavano per precipitarsi sulla loro unione. Anche se ancora una volta non poteva modificare il corso degli eventi, lo sapeva.
 Fallen è l'ennesimo Young Adult privo di trama con protagonisti immaturi e poco realistici, oltre che terribilmente egoisti. Come avrete capito, Daniel, il nostro angioletto, non può avere una relazione con Luce senza ucciderla. Questa storia va avanti letteralmente da secoli e ogni volta finisce allo stesso modo. Daniel prova a evitare Luce, ma ci viene detto che perfino il loro incontro è forzato dal destino. E qui iniziamo con il nonsense. Perché se tu dici di amare Luce e di non sopportare l'idea di vederla morire, appena la incontri te ne vai e te ne scappi il più lontano possibile, non le rimani accanto sperando per il meglio. Capisco che sia impossibile evitare l'incontro a causa della loro maledizione, ma nessuno obbliga Daniel a stare con Luce e baciarla -perché lei muore dopo che si baciano. Se non ti sai controllare sei tu ad essere scemo. E come Daniel, così sono tutti gli altri personaggi.

 La storia vera e propria inizia con Luce che inizia la sua nuova vita alla Sword&Cross dopo un tragico incidente e già dalle prime pagine ci è chiaro quanto incoerente, immatura e negativa sia Luce sia come personaggio che caratterialmente.

 Già dall'inizio ci viene spiegato che Luce è speciale -ma lei non lo sa, ovviamente- poiché vede delle "ombre" terribili... così terribili che non fanno niente se non metterle una gran paura e basta pizzicarle per mandarle via. Certo, c'è sempre l'incidente, legato alle ombre. Durante una festa Luce e un ragazzo di nome Trevor si allontanano per darsi da fare e lui muore in un incendio. Nessuno sa cosa sia successo realmente, neanche Luce, ciò però non impedisce che la ragazza venga mandata in un istituto correzionale dai suoi stessi genitori -in accordo con giudici e psicologi- che hanno addirittura paura di lei e che la poverina abbia passato l'estate ricevendo lettere piene di insulti. E leggendo questo io ho avuto veramente voglia di chiudere il libro e bruciarlo perché... non ha senso. I due erano insieme, in una capanna, e scoppia un incendio. Quale persona sana di mente potrebbe pensare che sia stata la figlia a causare il tutto, senza tra l'altro avere prove, con la ragazza chiaramente sotto shock e non solo trattarla come una strega, ma mandarla in una specie di scuola per giovani criminali? Ma a quanto pare la storia della maledizione per Lauren Kate non era abbastanza, quindi doveva anche inserirci un po' di vittimismo e pericolo.
Quel posto sembrava un carcere di massima sicurezza. «E cosa diceva di quelle... come le ha chiamate? Spie?» chiese Luce alla custode, già pronta a concludere il giro. «Spie» ripeté l'altra, indicando con un cenno un piccolo dispositivo appeso al soffitto: un obbiettivo con una lucina rossa intermittente.
 Ed eccoci quindi alla Sword&Cross, una scuola che non si capisce bene se sia un riformatorio -ci sono ragazzi chiusi in isolamento di cui non si ha notizie per mesi e ragazzi con il braccialetto elettronico che manda scosse elettriche per punizione- o in un semplice college visto che, effettivamente, non c'è nessuna restrizione particolare. O meglio: le regole ci sono, e sono anche piuttosto severe. Ma in 400 pagine di libro ci sono ragazzi che fanno a botte, che si lanciano cose addosso, che escono di nascosto dalla scuola e che si introducono negli uffici con le informazioni riservate, il tutto perché "basta sostituire le batterie delle telecamere con pile scariche". Alla faccia della sicurezza. Per non parlare di tutte le armi, l'alcool e la droga che circolano durante le feste (in un istituto correzionale, senza che nessuno se ne accorga!) e non.
«Il suo amico si chiama Roland» continuò Arriane, indicando con un cenno il ragazzo con i dread. «È forte. È uno di quelli che sa procurarsi le cose, mi spiego?» Mica tanto, pensò Luce mordendosi il labbro. «Cose di che tipo?» Arriane scrollò le spalle, e tagliò via un filo che pendeva da uno strappo nei jeans con il coltellino svizzero. «Cose e basta. Del tipo chiedi-e-ti-sarà-dato.»
In Fallen i dialoghi sono poveri e penosi, tanto quanto i personaggi.
«Allooooora» disse Arriane. «Hai conosciuto Randy.» «Avevo capito che si chiamasse Cam.» «Non stiamo parlando di lui» ribatté Arriane, brusca. «Ma della cosa là dentro.» Arriane indicò con un cenno l'ufficio dove avevano lasciato la custode, davanti alla tivù. «Allora, maschio o femmina?» «Ehm, femmina?» azzardò Luce. «È un test?» Arriane sorrise. «Il primo di una lunga serie. E tu l'hai passato. Almeno credo. Il sesso della maggior parte del corpo insegnante è materia di dibattito in tutta la scuola. Non preoccuparti, entrerai anche tu nel giro.»
 In un romanzo di qualità ad accompagnare una trama originale (e come concetti base Fallen ce l'aveva, è il modo in cui è stata sviluppata il problema) sono necessari personaggi completi e realistici e dialoghi verosimili e frequenti. Fallen queste cose non le ha.
Accanto a Luce quel giorno c'erano due ragazzi e una ragazza. La ragazza sembrava facile da inquadrare: bionda e carina come in una pubblicità della Neutrogena, con unghie rosa pastello in tinta con la cartellina di plastica.
 Ogni singolo personaggio in Fallen sembra uscito da un film spazzatura degli anni novanta, con la differenza che se in quelle storie si trattava di una scelta voluta e di solito ben sviluppata -non a caso si tratta di commedie che hanno comunque ottenuto il successo-  in questo libro sembra proprio sia qualcosa fatto involontariamente. Almeno Lauren Kate ci offre molta diversità, abbiamo infatti, in ordine la protagonista che è bella e intelligente ma non lo sa, la migliore amica secchiona e timida, la bionda che veste di rosa e pensa solo alla manicure, la punk bulletta che se la prende con la protagonista senza apparente motivo e, infine, i due protagonisti maschili: il bad boy, Cam, il ragazzo pericoloso, che però diventa il cagnolino di Luce e il ragazzo misterioso stile bello e dannato (Daniel) con cui lei starebbe volentieri ma che non se la fila manco per sogno -solo all'inizio, mi raccomando, in realtà è innamorato perso di lei!

 Se c'è un personaggio che proprio non capisco, oltre all'infelice trio (Luce, Daniel e Cam) si tratta di Molly. Come ho già detto, si comporta malissimo con Luce e senza ragione!
Luce aveva fatto solo un passo indietro, ma all'improvviso sentì due mani che le davano un violento spintone. In un attimo realizzò che stava per cadere. D'istinto tese le mani in cerca di un sostegno, ma riuscì ad aggrapparsi solo al vassoio pieno di un altro studente. Il cui contenuto ovviamente rovinò a terra insieme a lei. Cadde con un tonfo, e una scodella di borscht le si rovesciò in faccia. Non appena riuscì a togliersi dagli occhi quella roba molle, Luce levòlo sguardo. Su di lei incombeva la fatina più furiosa del mondo. Aveva capelli ossigenati, da punk, almeno dieci piercing sul viso e uno sguardo omicida. Mostrò i denti e sibilò: «Se la tua faccia non mi avesse fatto passare la fame, ti obbligherei a pagarmi il pranzo.» Luce balbettò una scusa. Cercò di alzarsi, ma la ragazza le piantò il tacco a spillo sul piede. Il dolore le saettò su per la gamba, e Luce dovette mordersi le labbra per non urlare. «Fammi un buono per la prossima volta» disse la ragazza. (…) «Non vedo l'ora» cinguettò Molly, e poi si chinò a prendere il piatto caduto dal vassoio. Lo tenne un attimo sopra la testa di Luce, poi lo girò e le spiaccicò ben bene in testa tutto il polpettone. Luce si sentì sprofondare dalla vergogna. Tutta la Sword & Cross guardava la nuova arrivata ricoperta di sugo. «Impagabile» commentò Molly, estraendo una sottilissima macchina fotografica argentata dalla tasca di dietro dei pantaloni. «Di'... polpettone» cantilenò scattando un paio di primi piani. «Queste foto staranno benissimo sul mio blog.»
 Sono abbastanza sicura di avervi più che annoiato con le mie lamentele sui personaggi e vi parlerei d'altro se non fosse che... non c'è! Infatti, dopo le prime quindici pagine, la storia non è altro che un continuo ripetere i soliti concetti ancora e ancora: Luce ama Daniel ma lui non la vuole, Daniel parla a Luce ma poi la tratta male, Daniel esce con Luce ma poi le dà buca (due volte), Luce si rifà con Cam, Luce si pente di aver dato retta a Cam, Luce va a lezione, Luce si lamenta...
 Ci sono alcune cose di cui vi vorrei comunque parlare. Innanzitutto, Daniel. Lui tratta sempre malissimo Luce, la umilia in ogni modo, e non solo lei non demorde, ma non fa che girargli in torno, provare ad attirare la sua attenzione e si intrufola perfino nell'archivio degli studenti per rubare alcune sue informazioni personali riservate
 E questa è la cosa che più mi ha dato fastidio, perché lei è la prima a non volere che la sua storia si diffonda. Suppongo che la privacy non sia importante quando si tratta di quella degli altri, no? Questo è uno dei comportamenti più cattivi, sbagliati e stupidi che si possano avere e quello di Luce rasenta sul serio lo stalking -come viene detto, per scherzo, nel libro. Perché sì, noi sappiamo che Daniel in realtà ama Luce, ma se una persona dice no significa no. E in una società come la nostra e soprattutto in un libro destinato ai giovani questo è un concetto importantissimo che non va ignorato. Se l'autrice avesse voluto spiegare l'infatuazione di Luce avrebbe potuto farlo in altri modi. E questo comportamento della Kate si ripete in tutto. Lei, infatti, vuole mettere ogni elemento possibile nella sua storia e nei suoi personaggi senza però far pensare che si tratti di qualcosa di sbagliato o cattivo, in modo da renderli buoni e perfetti sempre e comunque. Ecco quindi che manda una decina di angeli in un riformatorio per reati quali attraversamento pericoloso e vandalismo con un carrello della spesa. Già.
Daniel le sorrise, e solo allora Luce si rese conto che non avevano mai smesso di guardarsi. Un fiotto di calore la attraversò e la ragazza dovette aggrapparsi alla panchina per sostenersi. Sentì le sue labbra scattare a loro volta in un sorriso, ma poi Daniel alzò una mano. E le mostrò il medio.
 Se, come ho già detto, Daniel è l'apoteosi dell'incoerenza, nulla di meno si può dire di Luce. La sua, oltre ad essere totalmente diseducativa, è una storia vuota che ha uno sviluppo solo nelle ultime cinquanta pagine -e in un libro di 442 pagine è terribile!
 Lauren Kate pensa che i suoi lettori siano stupidi. E' l'unica spiegazione per una storia simile. Come avrete già letto dal pezzo di prologo che vi ho mostrato, abbiamo appurato fin dall'inizio che Daniel e Luce non possono stare insieme, sennò lei muore. Ciò che non ci viene detto è il perché, che però possiamo capire da noi leggendo il libro. Infatti, oltre al comportamento di Daniel, ci sono numerosi altri momenti in cui è possibile capirlo. Prima di tutto, non viene fatto nessun riferimento alle lezioni di Luce se non a quella di religione dove l'argomento principale sono sempre gli angeli. Luce ha continui sogni dove Daniel la tiene tra le braccia e vola nel cielo -no, non scherzo. Sia Daniel che Cam hanno una forza fuori dal comune. Uno degli antenati di Daniel ha scritto un libro sugli angeli. Dopo una nuotata, le gocce di pioggia attorno a Daniel formano una sagoma simile a quella di due ali. Il caspita di libro si chiama Fallen, andiamo!
 Mi dispiace di avervi elencato le cose come se fossero una lista della spesa ma sono letteralmente così tante che è impossibile non fare tutti i collegamenti del caso. Evidentemente, però, per Lauren Kate invece non era abbastanza, infatti a pagina 400 butta la grande rivelazione: Daniel è un angelo caduto! Tutti sono angeli caduti! Wow!

 Se c'è una cosa che ho trovato coerente all'interno di Fallen è il comportamento di Luce -attenzione, ho detto il suo comportamento, non il suo personaggio. Infatti, se è possibile dire o fare qualcosa di sbagliato potete star certi che lei lo farà. Poco importa se un suo compagno muore al suo fianco in un incendio e tutto ciò a cui riesce a pensare sia Daniel, o se si tratti di non far altro che ronzargli intorno però nel frattempo spassarsela con Cam. Infatti, nonostante lei lo tratti sempre malissimo e nella maggior parte delle volte lo ignori, lui torna sempre alla carica con un regalo, un appuntamento o una battuta e lei, invece di spiegare di non essere interessata... sta al gioco e poi se ne pente. L'esempio maggiore è alla fine nel libro quando si dà appuntamento con Cam (fuori dalla scuola, tanto abbiamo già smesso di credere alla serietà di questo istituto) per spiegargli che è interessata a Daniel e invece si fermano a bere e chiacchierare -finché non arriva Daniel in preda a un attacco di gelosia, perché ovviamente il fatto che lui non voglia/possa stare con lei significa che lei non potrà mai avere una storia con nessun altro. I due chiariscono la situazione, viene rivelata la maledizione a cui i nostri innamorati sono destinati e, già che ci sono, si fermano un po' a pomiciare.
Era quello il suo primo, vero bacio? Luce non pensava che Trevor contasse, quindi tecnicamente sì. E tutto era perfetto, come se fosse destinata a Daniel, e lui a lei.
 A parte che viene detto a tipo pagina due che lei e Trevor ci stavano dando dentro prima che il poveretto morisse e pochi giorni prima anche Cam le dà un bacio a stampo (scatenando una rissa con Daniel che ovviamente si ingelosisce), ma vabbé. Sarebbe anche una cosa, ehm, romantica, se non fosse che lei il giorno dopo decide di nuovo di lasciare Cam e finisce di nuovo col pomiciarci!
«Solo uno...» cominciò, ma le labbra di lui erano già sulle sue. Il secondo bacio in due giorni. Se quello di Daniel era stato vorace e quasi disperato, quello di Cam era dolce e troppo perfetto, come se avesse fatto pratica con centinaia di ragazze prima di lei. Eppure Luce sentì qualcosa crescerle dentro, qualcosa che la spingeva a ricambiare, a prendere la rabbia di pochi secondi prima e a gettarla via. Cam la teneva ancora tra le braccia, reggendo tutto il suo peso su una gamba. Luce si sentiva al sicuro fra le sue mani forti e capaci, e lei aveva bisogno di quella sicurezza. Era un tale cambiamento rispetto... be', rispetto a tutti gli altri momenti in cui non stava baciando Cam. Sapeva che stava dimenticando qualcosa, qualcuno... chi? Non riusciva a ricordare. C'erano solo quel bacio, le labbra di Cam, e... All'improvviso si sentì cadere.
 Ovviamente la scena si conclude con l'ennesimo attacco di gelosia di Daniel che però, questa volta, non ha tutti i torti visto che poche ore prima si era giurato amore eterno con Luce. Amore, c'è da dire, capace veramente di durare millenni se le basta un bacio per dimenticare perfino l'esistenza del suo angioletto. Vabbé, contenti loro.
 Il libro si conclude esattamente com'era iniziato, vale a dire con una scena nonsense dove un tipo che lavora alla Sword&Cross e dalla relazione indefinita con i nostri angeli accompagna via Luce in elicottero. Mi raccomando, l'importante è non dare nell'occhio.

 Onestamente, non penso di aver mai letto libro tanto brutto o vuoto. Ripeto, paragonarlo a Twilight è un insulto all'opera della Meyer. Io sono la prima ad avere gusti orribili per quanto concerne libri e film, ma un briciolo di senso in una storia è sempre necessario. Invece, in Fallen, nel momento di maggior suspense, vale a dire la battaglia tra i due schieramenti di angeli, Luce viene fatta andare via e quindi ci perdiamo la scena. Poi, nel momento delle spiegazioni, le viene detto che non può sapere la verità o ne morirebbe. E questo è stato il momento in cui ho deciso che in questo libro non c'era niente da salvare. Perché poche pagine prima veniva spiegato che Luce non sarebbe potuta morire questa volta, poiché non battezzata, tant'è che Daniel l'ha baciata e le era stata anche rivelata la verità degli angeli e della maledizione stessa. Il resto non le viene detto però, e poi le risposte ci vengono negate. E sapete perché? Perché Fallen non è altro che una trovata commerciale, una storia piena di elementi triti e ritriti e priva di trama o originalità.

 Sarò sincera, non si tratta del peggior libro che ho letto (quel posto è riservato ancora a C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo, che è la fiera del sessismo e della xenofobia) ma si avvicina parecchio. Un libro di questo genere dedicato principalmente a un pubblico di ragazzine trasmette messaggi totalmente sbagliati e non è possibile sostenere una storia tanto diseducativa.
Voto: 

3 commenti:

  1. Concordo con tutto quello che hai scritto (a parte Twilight, che a me non è piaciuto XD).

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  2. Ciaoo! Con "Fallen non ha trama" hai detto tutto. E il film è anche peggio.

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  3. Sono passati secoli da quando l'ho letto, ma concordo. Mi era piaciuta solo l'atmosfera cupa, per il resto mi era sembrato di leggere un prologo di 400 pagine, perché oggettivamente non succede niente. Ma poi... hai letto la trama di Grande amore, della Brashares, uscito prima della Kate? xD

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