Prima di tutto, ringrazio gentilmente l'autore per avermi dato una copia del libro, e ringrazio voi, per essere cresciuti così in fretta.
Oggi torno qui con la recensione di Precariopoli, di Fabio Lastrucci!
Titolo: Precariopoli
Autore: Fabio Lastrucci
Editore: Milena Edizioni
Pagine: 52
Prezzo: 1,99 €
Voto:
☆☆☆ 1/2
Un giovane disoccupato s’imbatte per caso in un bando di concorso elusivo e misterioso quanto una loggia massonica. In palio c’è un solo posto come titolista di film porno.La prospettiva è irresistibile, ma che conseguenze può comportare? È quello che scopre a sue spese Mariotti Mario, precario, timido e incline al disfattismo, non appena decide di concorrere al lavoro della sua vita.Trovandosi circondato da una cerchia di amici improbabili e marginali come lui, Mario deve difendere la segretezza del suo progetto, sfuggendo ai giudizi taglienti del Filosofo e alle avventurose strategie lavorative dello Sbadante, per dimostrare a se stesso e al mondo di poter riuscire. Solo che l’impresa non è affatto semplice e richiede l’aiuto di un peso massimo della materia, il portiere esperto di trash Signor Borrelli, l’uomo senza nome e senza pudore che diventerà il suo trainer.In una narrazione immersa nel quotidiano, si dipanano situazioni grottesche e surreali, per seguire gli sforzi di un ragazzo qualunque, immerso nei meccanismi di un mondo più difficile di quanto non desideri. Una vicenda impossibile, che può essere una metafora del nostro rapporto con la vita ai tempi della crisi.È una maniera di sorridere, senza cinismo e con un pizzico di speranza, sulla realtà giovanile e le sue grandi sfide.
Credo che tutti voi sappiate quanto mi piace abbinare aggettivi alla parola "libro". Bello, profondo, superficiale, fantastico o misterioso. Questa volta, scelgo un termine che potrebbe risultare bizzarro. Intelligente. Perché, se qualcuno mi dovesse mai chiedere cosa ne penso di Precariopoli, direi proprio che si tratta di un libro, una storia, intelligente. Lo capirete non appena lo aprirete, credetemi.
Non si tratta della scelta del protagonista -un ragazzo comune, in fondo, che di speciale non ha niente- dell'ambientazione o dello stile. E' un insieme di cose. La storia in sé è particolare. Un precario che trova un annuncio, su un giornale, per un lavoro che molti, a sentirlo, storcerebbero il naso. Eppure è un'opportunità, per Mario, che neanche può permettersi il conto al bar.
Si tratta di una trama semplice, ma che nasconde profonde verità.
Non sono un tipo a cui piace polemizzare, ma sì, mi piace polemizzare. Mi piace osservare le situazioni, commentarle e farmene un'opinione. Ma non dovete essere me per capire quale sia la situazione dei giovani in Italia. HTANEB non è un quotidiano, non trattiamo di attualità, non siamo a scuola o sul set del TG5. Eppure, amo, e sottolineo, amo profondamente quando un libro tratta della cruda e triste realtà, magari anche con un pizzico di ironia. Niente personaggi stereotipati, miliardari e bellocci, qui. Soltanto un comune ragazzo.
Ed è per questo che, per quanto breve, Precariopoli vale molto di più di molti libri/cliché che ci sono oggi in commercio.
Penso che avrete capito, ormai, che esistono diversi tipi di lettori. C'è chi legge per evadere, chi per passatempo, chi perché obbligato. Ognuno ha i suoi gusti, e non si discute. Ma se avete un debole per le storie reali e vere, che quasi possiamo toccare con mano, allora vi consiglio Precariopoli.
Voto:
☆☆☆ 1/2
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