lunedì 22 febbraio 2016

"Odyssea - Oltre il coraggio del sacrificio" di Amabile Giusti. Il quarto volume di una imperdibile saga made in Italy!

Questo nuovo anno non ho letto molto, ancora. Sono stata presa da tantissimi impegni. Eppure, posso con fierezza annoverare Oltre il coraggio del sacrificio tra quelli che saranno i libri migliori di questo 2016. Quarto libro della serie Odyssea, di Amabile Giusti, l'ho letto non appena è stato pubblicato. Un libro imperdibile, soprattutto se siete amanti del fantasy e un po' di romanticismo per voi non guasta mai!
Titolo: Odyssea - Oltre il coraggio del sacrificio (Odyssea #4)
Autrice: Amabile Giusti
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2016
Prezzo: 1,29€ (ebook)
Dopo la terribile perdita subita, Odyssea non riesce più a sorridere. Non solo, la vita le chiede di separarsi dalla sua famiglia per andare a studiare alla facoltà di Zooiatria di Wizzieville: un grande passo verso un'ulteriore crescita, ma i tempi sono maturi per un lento distacco. 
Eppure, anche tra nuove lezioni e nuovi impegni, Odyssea non smette di guardarsi intorno, di cercare il proprio nemico, certa che sia vicino a lei, pronto a ricordarle nel modo più crudele l’atroce patto che hanno stipulato, il ricatto a cui ha dovuto cedere. "Stai lontana da Jacko. Se ti ostinerai ad amarlo morirà, e con lui tutti quelli che gli sono cari." 
Odyssea cercherà di strapparsi l'anima per tenere fede alla promessa, e dovrà mentirgli, proprio ora che Jacko è pronto ad amarla senza catene e senza paura. Attingerà forza da un amico tanto imprevisto quanto strampalato, e scaverà nei segreti dell'università, e nella vita di una ragazzina fantasma che le farà scoprire qualcosa di inaspettato sul suo mortale avversario. Ma, soprattutto, Odyssea capirà che la vita può scegliere vari modi, a volte contorti, per vincere, che l’amore non vuole obbedire a costrizioni e ricatti, che non c’è modo di forzare il destino, e che il sacrificio di uno – il più coraggioso, il più nobile – può bastare per mettere in salvo tutti gli altri. 
Il quarto volume della saga dedicata a Odyssea, dopo Odyssea Oltre il varco incantato, Odyssea Oltre le catene dell'orgoglio e Odyssea Oltre i confini del tempo.

Dopo essere stata, letteralmente parlando, deliziata dai primi tre libri della serie (qui la mia recensione di tutti e tre), mi sono fiondata su questo volume carica di aspettative, che, diciamolo, sono state anche superate! Sappiamo benissimo, ormai, che sono tantissimi i fantasy che vediamo ogni giorno nelle librerie, perché dare una possibilità proprio a questo?', vi starete chiedendo. Ma se è vero che ormai c'è stata una rivoluzione del genere, è anche vero che, proprio come tutti i generi, è anch'esso in continuo mutamento. O meglio: ogni autore, per quanto cerchi di adattarsi allo schema prefissato, a ciò che piace al pubblico, inevitabilmente si troverà a dare qualcosa di personale alla propria opera. Ed è per questo che Odyssea merita di essere letto. Per ciò che l'autrice, attraverso delle semplici parole, riesce a trasmettere.
La mattina del 31 ottobre, svegliandosi per l'ennesima volta in un letto che non era suo, Odyssea percepì due sensazioni nuove. La prima fu data dalla luce del sole che filtrava dalla finestra lasciata socchiusa nonostante il freddo. Era abituata così, le piaceva percepire l'alito artico della notte che si intrufolava dallo spiraglio e rintanarsi sotto le coperte come un orso, trattenendosi qualche minuto in più quando non aveva una lezione mattutina, con gli occhi rivolti a quella stanzetta minuta, che solo ora, dopo quindici giorni, riusciva a sentire un po' meno estranea.
Per chi non avesse letto i libri precedenti, vi spiego un po' la situazione: la nostra cara Odyssea è ricattata da Squartavene, che si nasconde sempre, ovunque, affinché non veda più Jacko. Loro due, indirettamente, sono gli unici a poterlo sconfiggere, ed è proprio per questo che non possono stare insieme: pur di salvare il suo amato, Odyssea è disposta a farsi odiare da lui. Non penso di aver mai letto una descrizione psicologica così ben riuscita, ma, soprattutto, realistica: se nel primo libro Ody, chiamiamola così, era ancora immatura e anche un po' fuori dal mondo per i suoi sedici anni, adesso che ne ha diciannove sa fin troppo bene quando dura possa essere la vita. Il suo tormento nel vedere Jacko e non poterlo sfiorare, nell'abbracciare sua madre con la paura di non vederla mai più, e anche del fidarsi degli sconosciuti erano i MIEI tormenti, le mie emozioni, i miei pensieri. E' stato più che leggere un libro, è stato viverci dentro.
-Sono un idiota - mormorò Jacko a quel punto. -Ma la gelosia mi sta assassinando. Non voglio che nessuno ti tocchi oltre me, neppure per sbaglio. Non ne ho alcun diritto, ma non riesco a controllarmi. Tacque, come se sapesse di non meritarsi delle spiegazioni, come se sapesse che lei non era sua. Odyssea sentì di essere sua, invece, lo sentì tanto profondamente da averne paura, come un malato terminale che conosce soltanto una cura per guarire, ma non può averla, non può usarla. Quell'amore non era soltanto amore, quell'amore era fatto dello stesso sangue che le scorreva dentro. Si può vivere senza sangue? Eppure se voleva salvargli la vita, doveva riuscirci. 
Le descrizioni ben dettagliate ci fanno vivere in ambientazioni mozzafiato, i personaggi sono ben delineati, così come la storia. Nonostante ci sia uno schema fisso nella trama (inizio-complicazione-tradimento da parte di qualcuno di fidato dietro al quale si nasconde Squartavene), questa volta anche il finale è stato sorprendente. Mi sono ritrovata a tremare di paura, disperata, nel leggere le ultime pagine, e allo stesso tempo riponevo la mia fiducia in Odyssea e nell'autrice, che ci ha dato, per la quarta volta, un finale degno di questo libro.
Seguo Odyssea da quando ho dodici anni, la pubblicazione procede molto a rilento, circa un libro all'anno. Nonostante ciò, preferisco aspettare dodici mesi con l'ansia di sapere ciò che è successo, che succederà, e godermi le dodici ore di lettura, piuttosto che aspettare un mese per un lavoro mediocre e mal riuscito. Ho riletto questa saga un'infinità di volte, ogni volta come se fosse la prima: il viaggio ancora non è finito (per fortuna!) e spero che non finisca ancora per molto. Non è il primo libro di Amabile Giusti che leggo, o che adoro, li ho amati tutti, anche se in modo diverso. Se c'è una cosa che mi piace particolarmente, come ho già detto, è proprio la psicologia dei personaggi: in Cuore Nero ho amato Max e Giulia; in Trent'anni e li dimostro Carlotta mi ha permesso di ridere e immedesimarmi nelle sue situazioni alquanto bizzarre; in questo quarto libro della serie grazie ad Ody ho vissuto un'altra bellissima avventura. E non solo.
Gridò, gridò qualcosa, ma la sua stessa voce le risultò estranea, come se giungesse direttamente dagli alberi. Si sollevò in piedi, intorno alle sue caviglie c'era un lago carminio, dal collo le colava un rivolo di sangue. E allora capì. Stava succedendo di nuovo. Come a quattro anni, quando Squartavene aveva attentato alla vita di sua madre. La paura la abbandonava, le restava soltanto il coraggio. Era l'amore a fare la differenza, a trasformarla, a darle l'audacia di combattere una battaglia che pareva persa in partenza per la disparità delle forze.

-Squartavene non muore - replicò Jacko, con asprezza. - Lui cambia abito, natura, età, ma non muore. Diventa più forte, meno forte, riesce a farsi dominare dalle parti migliori o peggiori di sé, ma torna sempre.
Ciò che mi è piaciuto, in particolare, di questo libro, è stata l'aggiunta di un nuovo personaggio: il simpatico ed esilarante Tio. Sia chiaro, non sarà mai all'altezza di Jacko (eheheh), o di Ody stessa, ma anche lui ha contribuito ad arricchire ulteriormente questa esperienza. Come già successo, infatti, Ody si ritrova ancora una volta devastata dal peso delle sue responsabilità, in una continua guerra con se stessa, tra ciò che desidera più ardentemente e ciò che deve fare. Ad alleggerire l'atmosfera ci penserà proprio Tio, con i suoi commenti spontanei e le sue battute pungenti. 
Ormai Ody ha lasciato la scuola superiore per frequentare l'università, in particolare dei corsi riguardanti gli animali (magici, sia chiaro!), ed è un'altra -delle tante- cose che mi sono piaciute. Si è creato un bellissimo legame tra la protagonista e queste creature fantastiche, che molto spesso saranno anche protagonisti di qualche vicenda -esatto, mi sto proprio riferendo al nostro caro ratto onnivoro!

Non penso che mi sia possibile descrivere Odyssea in poche parole, perché è molto più di questo: si tratta di un meraviglioso caleidoscopio di magia, amore, fantasia e avventura, accompagnato da uno stile unico e fluido, semplice ma non essenziale, che ci da quel "di più" che ogni lettore ama trovare nei propri libri preferiti.
Voto: ☆☆☆☆☆

1 commento:

  1. Amo talmente tanto questa serie che appena vedo qualcun' altro parlarne divento scema! Hai scritto una bellissima recensione. Adesso necessito del cinque. Subito. Ora!

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