lunedì 23 novembre 2015

14/11/15 Intervista a Lauren Kate

Salve, amato Popolo di Internet!!
Oggi sono qui per parlarvi, anche se in ritardo (scuola, compiti, studio blah, blah, blah...) del mio pomeriggio trascorso, grazie alla splendida Giulia e alla Rizzoli, con la carinissima Lauren Kate @___@
Le domande sono mie, di Chiara (Il castello fra le nuvole) e Clary (Words of books) dato che, con mia grande sorpresa, è stata più una piacevole chiccherata che una rigida intervista!

Abbiamo parlato in inglese e devo dire che ce la siamo cavata alla grande anche senza la traduttrice (nonostante fosse presente).
Sappiate che ho cercato di fare del mio meglio con la traduzione :3

Chiara: Prima di tutto, parliamo del film: sei già stata sul set?

Si, sono stata sul set. Hanno filmato fuori da Budapest in un castello chiamato Tura e ho passato due settimane là e ho davvero amato tutto; sono stata molto coinvolta dal film sin dall'inizio, come produttore esecutivo,scrivendo molto dello script, nella scelta del casting...
ma stare là e vedere tutti quei trailer e tutta la squadra, sai, sorseggiare il loro caffè tra le pause...guardare tutte queste cento persone al castello che lavoravano a questa cosa che è partita come una mia piccola idea...è stato davvero sbalorditivo.
Gli attori sono molto talentuosi e hanno un grande c'è molta chimica tra di loro (che era la cosa di cui ero più preoccupata) e hanno superato le mie aspettative
Adoro il direttore e davvero penso sia un bel film, qualcosa di cui sono molto eccitata

Chiara: Ho un'altra domanda, perchè sono molto interessata a Jeremy Irwin (sono una fan), così ero curiosa di sapere se lui ti piacesse.

E' fantastico, ha preso il suo ruolo molto seriamente: ha letto tutti i libri e prima che esistesse Angels in the dark, ha trovato tutte le novelle online... ed era molto preoccupato sul prendere bene il personaggio e anche dopo che io avessi lasciato il set, ha continuato a chiedermi " Fanno questo? Quello?” oppure “Daniel come si sentirebbe, in questo modo o in quest'altro?”
Penso che lui e tutti gli attori ci tenessero molto profondamente a questo ruolo...ci stanno pensando come un lavoro a lungo termine, sperando di farne cinque film e stanno davvero crescendo dentro a questi ruoli. Lui era fantastico e che tutti fossero davvero impressionati da lui. è molto professionale e la sua intensità era fantastica...è anche molto carino!!

Io: Volevo sapere quale fosse la parte del libro che volevi vedere anche nel film.

Ahh...c'erano un paio di momenti a cui sono particolarmente legata e che speravo loro interpretassero nel modo giusto: uno di loro è il flirt (all'inizio) tra Luce e Cam che nel libro è ambientato al cimitero, ma che nel film è ambientato in questo parco suggestivo del campus e la chimica che c'è tra Jeremy (che fa Daniel) e Addison (Luce) è molto particolare e molto specifica ma è fantastica perchè lei può girarsi e fare una scena con Harrison (Cam) e c'è una chimica completamente diversa...è più sensuale e molto più intensa in modo diverso.
Penso che la prima sia molto emozionale e questa molto più fisica e palpabile. Così ero molto felice nel modo in cui e stata recitata quella scena e della chimica...è il modo giusto per me.
Un'altra scena che io volevo dal libro che è questa specie di confronto tra Luce e  Daniel che nel libro è nel laghetto, mentre nuotano, e che nel libro accade nella piscina, che è carica, importante e bellissima in modo simile.

Io: Grazie! Volevo anche sapere come è stato vedere i tuoi personaggi nel film.

E' stato più facile di quanto mi aspettassi perchè finii di scrivere Rapture nel 2011 e il film è stato filmato nel 2014...così, passati anni da quando finii di scrivere, ho avuto un po' distanza e prospettiva. Avendo già scritto la storia e data ai lettori da leggere, non sento come se fosse mia ormai ma più vostra...ero più preoccupata per voi ragazzi, a cui sono piaciuti i libri, se vi sareste sentiti attaccati al film, se l'avreste considerato come la vera incarnazione della serie. Questa è la mia principale curiosità e preoccupazione, andando sul set, ma ho la sensazione che, si,alle persone a cui sono piaciuti i libri, piacerà anche il film

Clary: Qual è stato il romanzo che ti ha spinto a scrivere?

E' chiamato White Noise (Rumore Bianco) di Don DeLillo...penso di averlo letto quando pensavo di poter diventare una scrittrice.
Ho incominciato a scrivere sin dalla mia infanzia, quando avevo sei-sette anni ma non mi sono mai presa sul serio...vado sempre nelle librerie e nelle scuole, e parlo ai ragazzi e ai bambini di quante ore al giorno spendo al computer, quanto mi ci vuole per scrivere, quello che faccio quando non riesco a risolvere un problema. Quando ero una ragazza, non ho mai incontrato nessuno, scrittore, insegnante, artista,  nessun adulto che ha fatto qualcosa di creativo con la sua vita e così non mi è mai sembrato possibile costruire la tua vita sulle storie.
Quando sono andata all'università e ho partecipato alla mia prima lezione di scrittura e stavo leggendo Rumore Bianco, ho solo pensato che, se questo si può fare...è ciò che voglio fare.

Io: Volevo sapere qual è l'ultimo libro che hai letto.

E' chiamato Love and other ways of dying, ne stavo parlando giusto ieri ma non penso sia ancora uscito in Italia. Speriamo presto perchè è davvero fantastico.
Parla di quanto quei sentimenti estatici come l'amore e la morte , i momenti più belli e i più brutti della nostra vita siano così simili tra loro, pensando a quello che ci fanno passare.
Davvero davvero un libro stupendo; l'autore è Michael Paterniti.

Clary: In Angels in the dark, non c'è nessuna storia su Luce e Daniel dopo Rapture. Leggeremo qualcosa su loro in futuro?

Sai, ho scritto una scena su Luce e Daniel, quando stavo scrivendo Unforgiven e io so dove sono e cosa sta succedendo e l'ho scritto; ne ho parlato al mio editor, a New York, e abbiamo deciso di toglierlo. C'è ma non so se la condividerò con i lettori. Penso ci sia qualcosa di importante e potente quando i lettori sono capaci di decidere da sè che direzione ha preso la storia , così non voglio dire troppo e penso che per me il modo in cui Rapture finisce è giusto ed è qualcosa che ha dato giustizia alla loro storia, ma chi lo sa...magari la farò uscire ad un certo punto.

Chiara: Se dovessi scegliere uno tra i tuoi personaggi (non solo da Fallen ma da tutti i tuoi libri) chi sceglieresti e perchè.

Cam è sempre il mio preferito. E' basato su mio marito perciò è stato molto facile innamorarmi di lui.

Io: A proposito del finale di Rapture, hai mai pensato ad un finale diverso o avevi già in mente quello sin dall'inizio?

Ho dovuto scrivere il finale di Rapture tre volte per inquadrarlo bene. Non è mai stato il modo in cui ho pensato potesse concludersi, ma alla fine era l'unica maniera in cui poteva finire.

Clary: Unforgiven, il prossimo libro, si concentrerà su Cam...avevi già in mente questa storia quando hai scritto la saga di Fallen o è nato dopo? 

Dopo...ho sempre saputo che avrei raccontato la storia di Cam, circa dall'inizio di Torment. Lui è molto interessante per me ed è diventato il mio preferito. Ho saputo che avrei trovato la sua storia, ovunque fosse e sai, per un paio d'anni dopo aver scritto Rapture, non sapevo dove fosse, stavo solo aspettando. Un lettore mi ha fatto una domanda, uno o due anni fa e io sono andata a controllare Passion per risponderle; ho solo riletto la scena quando lui incontra Lilith per la prima volta e lei ha questa esperienza con Cam che determina tutto ciò che poi lui diventerà. Il Cam che incontreremo alla Sword & Cross è il Cam che ha avuto questo grande cambiamento e che è diventato questa forza oscura proprio a causa di Lilith, e ho realizzato che quando ho scritto Lilith, non avevo idea di chi lei fosse e non avevo speso un attimo tempo cercando di stare con lei, cercando di capirla; così lei era la domanda più interessante per me quando ho incominciato a scrivere chi era e perchè aveva questo potere. La sua storia mi è venuta per prima e quando ho realizzato dove lei fosse per prima e cosa le succede, ho saputo che dovevo portare Cam.

Chiara: In Passion, hai scritto dei passati di Luce. Qual è stato il tuo preferito da scrivere? Perchè mi è davvero piaciuto quello ambientato in Italia!

Ahh! Anche a me piace quella in Italia, e siamo proprio qui! Amo molto quella italiana, le amo tutte, sono molto importanti per me!
Quella particolarmente emozionante per me è ambientata in Inghilterra perchè è partito tutto da quella e anche il prologo di Fallen è ambientato lì, e come nella scena di Lilith, non sapevo niente di questi personaggi, non sapevo niente delle loro morti o del loro rapporto, è tipo venuto a me come un'immagine, qualcuno che diceva addio e c'era molto sotto di quello che stavano dicendo e io ancora non lo sapevo.
E così, andare indietro e scrivere quella scena (l'ho scritta tre volte: nel prologo di Fallen, la scena dal punto di vista di Luce e poi dal punto di vista di Daniel in Passion) e vedere tutti gli strati...
La mia preferita da scrivere è stata quella sotto il punto di vista di Daniel, lui è lo spettatore e guarda sè stesso perderla e il dolore...quello è stato il momento in cui ho capito Daniel. Ci è voluto molto tempo, quasi oltre a metà della serie. Quello è il momento in cui ho realizzato del potere di ciò che lui ha passato. Lo capisco.

Io:  Mi piacerebbe sapere il messaggio che vuoi trasmettere ai lettori

Sai, ci sono un sacco di temi e concetti con cui lavoro tutto il tempo, immagini che trasmetto ancora e ancora ma sono molto cauta nell'offrire esplicitamente ai lettori qualche messaggio per un solo motivo: sono rimasta sbalordita da quanti messaggi e impressioni ho avuto dai lettori di tutto il mondo e non voglio limitarli dicendo che è su questo, questo è quello che tu dovresti trarne. Non ho mai voluto articolare il messaggio. Ovviamente è molto chiaro il fatto che io creda profondamente nell'amore e in come questo ci può trasformare e di come dobbiamo fidarci e lasciarci guidare da lui. 
Questo è tutto quello che posso dire riguardo al messaggio.

Chiara: Hai mai fatto sogni sui tuoi personaggi?

Si, moltissimi, specialmente quando arrivo alla fine della prima bozza, che per me è la parte più difficile quando scrivo. Ho davvero molta difficoltà con la prima bozza, amo revisionare e amo rileggere e sentirmi felice mentre lo faccio, ma la prima bozza può essere piuttosto stressante per me, non mi sento mai come se tutto potrebbe sistemarsi, o come se lo potessi finire, ma sogno un sacco sulle storie verso la fine, attorno alle ultime due tre settime e mi alzo nel mezzo della notte dicendo "Ho capito tutto!" e incomincio a scrivere sul mio telefono e mi alzo la mattina dopo e non ha nessun senso!

Ma hai pubblicato un sacco di libri, perciò probabilmente sai come funziona.

Si, forse c'è qualcosa che funziona nella mia mente.

Chiara: A novembre in America c'è il NaNoWriMo (National Novel Writing Month)... volevo sapere sei hai mai partecipato a quello.

Sono molto impressionata da tutti i lettori che l'hanno fatto e spero un giorno di farlo, dato che di solito cade in autunno quando  i miei libri sono usciti e io sono in viaggio promozionale...un giorno lo farò. 

Io: Magari questa domanda l'avrai già sentita un sacco di altre volte, ma volevo sapere qual è l'aspetto più bello e il più brutto del tuo lavoro.

Penso che la parte peggiore siano le prime bozze...far uscire le storie per me è davvero difficile e non diventa mai più facile ed è strano perchè so già come andranno le cose, che a metà libro incomincerò a sentirmi da schifo, ma sapere che succederà non mi aiuta. Sai penso che le persone a cui sono molto legata possano dire "Oh tu sei quasi a tre capitoli dalla fine, perchè sei sempre così quando sei a tre capitoli dalla fine".  C'è qualcosa davvero spaventoso in questo perchè io sono da sola, non condivido il mio lavoro, tranne qualche volta con il mio agente o con un amico molto stretto o con mio marito ma ancora mi sento molto isolata. Negli altri aspetti della mia vita sono molto socievole con un sacco di altre persone ma in questo è semplicemente impossibile così è, non lo so, mi sento sempre come se volessi mollare, ogni singola volta, e questa è la parte più dura: andare avanti.
La parte migliore...c'è tanto, così tanto da amare, tipo i giorni in cui funziona e penso che amo, come ho già detto, revisionare, capire quali sono i problemi e risolverli e prendere una scena che non va e portare qualcosa di un'altra scena che non va e metterle insieme e improvvisamente tutto prende vita. E' davvero eccitante ma direi anche che non stavo scrivendo intenzionalmente per un pubblico Young Adult, stavo semplicemente scrivendo una certa storia, ma incontrare i lettori che hanno letto questa storia, vedere l'entusiasmo di voi ragazzi, questo mi sprona ad andare avanti tutte quelle volte che voglio mollare tutto e penso a questo, penso a qualcuno che ho incontrato in Tennessee, Australia, e ricordare le vostre domande, ricordare a quanto voi teniate a tutto ciò... mi fa andare avanti.

Chiara: Hai detto che ti isoli molto quando scrivi, quindi la mia domanda è: scrivi a casa oppure, come vedo fare alcuni autori, ti metti in luoghi pubblici, come bar o altro?

No, non posso, ci sono troppi fattori a rischio: devo sempre essere molto controllata e mi piace la tranquillità. Lavoro a casa ma non ho molta tranquillità perchè ho due bambini che urlano. Da una parte è davvero molto bello essere in grado di stare loro intorno e andare a prendersi una pausa e poi pranzare e stare con  loro per mezz'ora ma non posso e ho un sacco di amici che scrivono e che dicono "Andiamo tutti insieme ad affittare una casa in montagna e scrivere lì" ma io non potrei mai farlo.

Sì, ho visto che l'hanno fatto da poco, tipo il mese scorso... ma non penso che potrei mai farlo.

Si, da un certo punto di vista suona romantico, andare tutti e trascorrere insieme le giornate, ma per me non è così semplice, non sono sempre pronta a uscire fuori dalla storia alla fine della giornata e parlarne, è davvero un continuo sforzo per mesi e mesi finchè non è finita: solo allora vado in montagna!

Maria  Concetta Scotto di Santillo (ndr: traduttrice dei libri della Kate): Nessuna però ha ancora parlato di Teardrop! Eppure devo dire che a me è piaciuto tanto, perchè comunque è un argomento molto diverso da angeli, vampiri...il mito di Atlantide comunque è una cosa nuova nel fantasy!

Si, credo che, non lo so... sono sempre stata interessata nel mito di Atlantide ma non ho mai saputo come sviluppare la storia ed ero interessata a storie di alluvioni e all'idea di un'apocalisse d'acqua ma non sapevo come trasformarlo nel tipo di storia che scrivo io che è qualcosa che tende al tema dell'amore e iniziai quando stavo leggendo delle cose su Atlantide e stavo finendo di scrivere Rapture ed ero in difficoltà con una scena ed ero, sai, nel mio brutto periodo e stavo pensando di mollare, stavo  piangendo e aspettavo un bambino! Mio marito non stava capendo, non mi stava ascoltando e abbiamo avuto questa lite su lui che non capiva che era la fine del mondo scrivere questo capitolo o qualsiasi cosa e stavo piangendo e lui mi guardo: con il suo dito prese la lacrima dal mio occhio e la osservò, poi la mise nel suo occhio e sbattè gli occhi, e dopo quello non abbiamo più dovuto dire niente e ho sentito che aveva capito cosa stessi passando e questa è anche la prima scena di Teardrop, questo momento in cui il ragazzo fa la stessa cosa a lei...

Io: Hai in mente qualche altro progetto?

Si, sto lavorando ad un altro progetto, non so come descriverlo, è troppo presto. E' un romanzo storico ed è ambientato nella seconda guerra mondiale ed è una storia d'amore di questi due nemici che si innamorano

Chiara: E' vero che non abbiamo parlato di Teardrop, ma non abbiamo parlato nemmeno di Princess! Puoi dirci qualcosa a proposito di questo libro?

Certo, questo è il mio primo libro, è un'adattamento del Macbeth di Shakepeare raccontato dal punto di vista di Lady Macbeth...insomma quello che succederebbe se Lady Macbeth fosse una ragazza che va alle superiori, con la determinazione nel diventare qualcuno e allo stesso tempo nascondere tutti gli errori che fa lungo la strada, così che possa continuare ad alzarsi. La gente mi chiede sempre di Fallen, se è autobiografico, se c'è qualche aspetto di me o se sono andata in questo tipo di scuola o se questo è successo anche a me. Tra tutti i libri Princess è il più autobiografico, non per quanto riguarda il narratore ma per il mondo...è molto simile alla scuola superiore che ho frequentato. Vengo da Sud e il grande Ballo di Benvenuto era il punto di svolta dell'anno e l'isteria in cui la scuola cadeva a causa di questo evento, la pazzia di alcun di noi, è tutto catturato in questo libro.
Perciò in parte sono io e in parte c'è Shakespeare.
In un certo senso questo è ciò che mi ha condotto a Fallen perchè prima di questo, la roba che stavo scrivendo era molto diretto: niente fantasy. Non ne ho mai letto molto, di fantasy. Ho scritto questo libro lavorando su Macbeth, in cui ci sono anche le streghe, perciò c'era questa specie di porta che conduceva al paranormale e così le streghe in questo libro non sono le tipiche streghe con il calderone, ma un tipo diverso connesso a qualcosa d'altro e penso che fossi molto interessata a loro più di qualsiasi altra cosa e ciò mi ha portato più profondamente nel mondo del fantasy ed è da lì che è nato Fallen.

E questo era tutto miei cari amici!! Ovviamente le figure di m**** da parte mia ci sono state, come sempre del resto (tipo perdere l'uso della parola e incominciare a parlare l'inglese con pronunce da prima elementare) ma hey! sono certa che ve lo aspettavate u.u

Colgo l'occasione per ringraziare ancora la Rizzoli e Giulia, che ci ha fornito anche una copia cartacea di Angels in the Dark, e anche Clary e Chiara, che mi hanno fatto compagnia in questo fantastico pomeriggio!!


(da notare la mia faccia che è la personificazione del disagio XD)


Questi i libri che ho fatto autografare (più Fallen che ho regalato alla mia migliore amica)


Warm Hugs xxx
Nora A.



















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