Teaser Tuesday, rubrica ideata dal blog Should Be Reading, che consiste nel condividere un estratto ('teaser') del libro che state leggendo. Tutti potete partecipare, semplicemente rispettando queste regoline:
- Non fare spoiler;
- Aprire il libro a una pagina a caso;
- Inserire titolo e autore, in modo che chiunque possa leggere in futuro il libro in questione.
Potete dirmi di tutto, ma non che io non sia una blogger fedele (quando mi impegno). Così, oggi torna Teaser Tuesday! Questa volta con il brano di un libro che ho amato, e anche se lo ho già finito, facciamo uno strappo alla regola. Prima di recensirlo ho intenzione di rileggere per la 8329438294esima volta i primi due. Libro di un’autrice italiana, una fantastica, magnifica scoperta. E dopo Cuore Nero e Trent’Anni e Li Dimostro, non potevo rinunciare a questi libri. Sì, avete capito bene: parlo della saga di Odyssea, Oltre i confini del tempo, di Amabile Giusti! Uscito da poco (11 Gennaio) dopo mesi e mesi che lo attendevo, che mi tormentavo (e se Jacko non torna? E chi cavolo è quel Michale?!), finalmente lo ho letto. Che dire, schockante, emozionante, meraviglioso. Ho una considerazione da fare, però: Jacko è un po’ stronzo (dai, se ne va, torna, se ne va…) PERO’ ama Odyssea, e non ne dubitavo, e comunque, anche se ho quasi preferito Michael per un periodo (dalla donna di poca fede che sono), poi… be’, Jacko è Jacko, non si può far niente. Okay, avete capito quanto io ami quel libro, quanto ami Jacko e quanto sia rimasta sconvolta nel finale (adesso che ne farò della mia vita, senza temibili maghi da sconfiggere e traditori dietro l’angolo?), ma ora basta ripeterlo, e vi propongo un Teaser del tutto casuale.
Quando si rintanavano nella saletta, muniti di panini e bottiglie di succo di mela aromatizzato, per Odyssea era come andare in vacanza. Era costretta a pensare ad altro, a cose semplici, cose che non la facevano piangere. Un pomeriggio piovoso, mentre percorreva il corridoio della scuola, Odyssea scorse il professor Nerone, di spalle dinanzi alla cattedra della sua aula, e le parve che stesse tremando. La schiena dell’insegnante vibrava mentre mugugnava qualcosa tra sé. Avanzò in silenzio e, quando fu abbastanza avanti da coglierne il profilo, si rese conto che stava anche sudando copiosamente. Il globo bernoccoluto che aveva per cranio era madido. In una mano stringeva una delle tazze che usava durante le lezioni. Dalla teiera posata sulla scrivania fuoriusciva uno sbuffo di vapore. In quel momento, l’insegnante si voltò di scatto. La fissò con due occhi spiritati, e per qualche secondo rimase così, smarrito in chissà quale remoto pensiero. Poi parve risvegliarsi. «La lettura delle foglie di tè non è sempre precisa», dichiarò senza che Odyssea gli avesse chiesto nulla. «Mi piace ogni tanto fare la prova su me stesso, per essere certo di non sbagliare. Ma a volte sbagliare è inevitabile. Guardi qui.» Odyssea sbirciò incuriosita nel fondo della tazza. Insieme a qualche goccia di liquido color ruggine erano rimasti tre grumi di foglioline: uno si era arrotolato in una forma sferica, un altro aveva i lembi ripiegati su se stessi e si era disposto in verticale, col margine poggiato sulla base, evocando vagamente la forma di un piccolo cuore stilizzato, e l’ultimo richiamava molto alla lontana la forma di una mano. «Cosa ne pensa?» le domandò Nerone. «Potrebbe significare forse che in una notte di plenilunio incontrerò la donna della mia vita e le chiederò di sposarmi?» Rise con voce gutturale. «Non sopporto quando mi sfugge il significato di una predizione. Talvolta le foglie danno dei messaggi così assurdi, che è impossibile credervi. Oh, mi scusi, la sto trattenendo, ho l’impressione che abbia fretta, sente che tuoni?» Un rimbombo talmente energico da far tremare i vetri delle finestre confuse la sua voce. Con un cenno eloquente dell’unico dito metallico, il professore le diede licenza di andarsene. Odyssea scese le scale, mentre un altro tuono frastornava l’aria e la pioggia veniva giù a secchiate. Nell’androne, un gruppetto di studenti sostava al di qua della soglia del portone, tutti avvolti nelle cerate blu, infastiditi da quella furia d’acqua. Henry Blass osservava il pavimento, sul quale il movimento delle scarpe bagnate aveva depositato strati di fanghiglia, e osservava i ragazzi, come se volesse costringerli ad andarsene subito, per consentirgli di asciugare quelle maledette pozzanghere e tornare ai suoi alloggi. In un angolo, Hermes appariva conquistato da quello spettacolo naturale. Assorto come dinanzi a un quadro di incomparabile bellezza, teneva gli occhi inchiodati al cielo e seguiva le ondate di pioggia che si mescolavano agli spruzzi volteggianti della fontana. Aveva gli orli dei pantaloni zuppi e il viso umido. Odyssea gli si avvicinò. Nel vederla le sorrise, un sorriso di complicità, come se desse per scontato che anche per lei quel tumulto di luci e rumori fosse una faccenda degna di grande considerazione. «Come pensi di tornare a casa?» gli domandò. «Aspetterò che la pioggia passi.» Il ragazzino scrollò le spalle come se quella specie di tornado non costituisse un grosso problema. «È troppo lontano per andarci a piedi con questo tempo! Perché non vieni a casa mia?» «No, ti ringrazio, non saprei cosa fare né cosa dire», mormorò Hermes imbarazzato. Per un attimo smise di guardare il cielo e abbassò gli occhi sulla strada, grattandosi il naso con fare nervoso. In quell’attimo, Odyssea sentì la voce di Michael Martin alle sue spalle.
Dai, non potete dire che non vi ha incuriosito almeno un po’… non se siete umani! E voi? Quale libro state leggendo? Condividete il vostro teaser nei commenti!
Ho letto il primo di questa serie e ne sono rimasta conquistata (ho aspettato un'eternità per leggerlo, perché avevo letto parecchio tempo fa Cuore nero ma non mi era piaciuto, quindi non ero molto ben disposta verso l'autrice, ma sono contenta di averle dato una seconda possibilità :) ) e il tuo teaser mi ha fatto venir voglia di riprendere la serie il prima possibile :)
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