hey honeys,
so che probabilmente vi siete stancati di sentire tutti i miei deliri! be’, mi spiace per voi, ma non smetterò. ora però basta ciance e presentiamovi quest’intervista!
RECENSIONE “COME LACRIME NELLA PIOGGIA”
QUI.
1) Ciao Sofia! Ti va di presentarti ai lettori del blog? Certo, e grazie per avermi ospitato nel tuo blog! Mi chiamo Sofia, ho ventisei anni e vivo in Toscana. La mia più grande passione è la scrittura, ma adoro anche leggere, ascoltare della bella musica, trascorrere del tempo con la mia famiglia e i miei animali e viaggiare. Al momento sono stata in Spagna, in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma sogno di andare, un giorno, anche in India. Ho vissuto per un anno a Londra ed è stata un’esperienza che non dimenticherò mai, e per quanto riguarda gli Stati Uniti, sono segretamente innamorata di Los Angeles e dell’atmosfera che si respira in quella città.
2) Ora che abbiamo iniziato a conoscerti un po' meglio, che ne diresti di parlarci brevemente dei tuoi libri? Il mio romanzo d’esordio s’intitola “Quando dal cielo cadevano le stelle” e l’ho pubblicato su Lulu il 27 gennaio 2014, per la Giornata della Memoria. È ambientato in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, e racconta la storia di Lia,tredicenne romana, con l’unica colpa di essere ebrea durante il fascismo e nazismo. In “Quando dal cielo cadevano le stelle”, mostro anche il 16 ottobre 1943, giorno in cui la Gestapo rastrellò il ghetto ebraico di Roma, ma non solo. Il romanzo prosegue e arriviamo ad Auschwitz e in altri campi di concentramento. Ammiro moltissimo il personaggio di Lia e la sua positività e ci tengo molto a scrivere una frase che lei ripete spesso durante il romanzo; “La vita è meravigliosa, non smettiamo mai di amarla”.
Il mio secondo romanzo, “Come lacrime nella pioggia”, accende i riflettori sulle condizioni di vita delle donne in India, sulla violenza sulle donne ma anche sulla loro forza. Il romanzo è diviso in tre parti e la prima e l’ultima sono raccontate da Sarah, ventiduenne americana, appassionata di fotografia, mentre la seconda è raccontata da Asha, quindicenne indiana venduta in sposa dal padre. Oltre a mostrare la triste realtà delle donne in India, il libro mostra anche l’importanza di un’amicizia pura, vera, come quella che nasce tra Sarah e Asha.
“Come lacrime nella pioggia” è leggibile gratuitamente e per richiedere il pdf basta inviarmi un’email a
sofiaromanzo@yahoo.itInoltre,supporta Amnesty International, che da oltre cinquant’anni difende i diritti umani nel mondo.
Per aiutare le donne dell’India, ho anche lanciato una petizione su Change.org,indirizzandola al governo indiano. Firmare la petizione è veloce e gratuito.
https://www.change.org/p/to-the-governors-of-india-take-action-to-stop-sexual-harassment-and-to-protect-women-and-children-in-indiaGrazie, con tutto il cuore, da parte e mia e da parte delle donne dell’India.
3) Quando hai iniziato a scrivere Come lacrime nella pioggia? E cosa lo ha ispirato? Ho cominciato a scrivere “Come lacrime nella pioggia” circa un anno e mezzo fa. Ricordo che non sapevo che quello sarebbe stato il mio secondo romanzo, che avrei scritto un libro su questo tema e neanche che, un giorno, lo avrei fatto uscire. Ammetto che non ne sapevo molto della condizione delle donne in India ma un giorno, casualmente, navigando su Internet mi sono imbattuta in alcune fotografie che ritraevano gruppi di donne indiane impegnate a manifestare. Tenevano i cartelli alzati e nei loro sguardi era leggibile la voglia di dire basta. Subito quelle immagini mi hanno colpita, e così mi sono informata. Stavano manifestando per i loro diritti e contro gli ultimi casi di stupro e violenza. Giorno dopo giorno ho appreso sempre più informazioni. L’India ha una cultura e una mentalità molto complessa, ed è stata definita dalle Nazioni Unite il Paese peggiore in cui nascere donna, in cui i casi di violenza sono in costante crescita e la persecuzione per una bambina comincia ancora prima della sua nascita. In nazioni come l’India parliamo anche d’infanticidio, aborti selettivi, feticidio femminile, omicidi per dote e mortalità materna. Inoltre, si stima che circa ogni 20 minuti una donna sia vittima di stupro.
Non potevo rimanere indifferente a tutto questo. Ho raccolto testimonianze di ragazze indiane, studiato lo stile di vita in India, letto informazioni e cercato i pareri dei viaggiatori che sono andati in India. Ho scritto “Come lacrime nella pioggia” solo dopo aver fatto numerose ricerche e la mia ispirazione sono state proprio loro, le donne dell’India.
4) Oltre a Come lacrime nella pioggia hai scritto anche Quando nel cielo cadevano le stelle, libri con tematiche serie e profonde; come mai hai scelto questo genere per dei libri? Adoro scrivere libri che mi emozionano, e scrivere romanzi che prendono spunti da realtà del nostro passato, o presente, in cui posso aggiungere una trama, decidere i personaggi da inserire e molti altri ingredienti. Tutto ciò mi permette di raggiungere a un livello emotivo che, altrimenti, non raggiungerei mai. Prima di capire che questo è il genere che preferisco scrivere mi sono cimentata anche in altri generi, ad esempio il fantasy, ma poco dopo ho capito che non era adatto per me. Solo scrivendo di argomenti accaduti nel nostro passato, o presente, allora riesco a esprimermi al meglio, perché tengo moltissimo ad accendere i riflettori su delle verità dimenticate, o nascoste.
5)So che stai gestendo un sito chiamato Un ponte per Anne Frank, che ne dici di parlarcene un po'? Lo faccio con molto piacere. Sono sempre stata interessata all’Olocausto, tanto da averci scritto il libro “Quando dal cielo cadevano le stelle”. Ed è stato proprio grazie a “Quando dal cielo cadevano le stelle”, e a tutte le ricerche che ci sono dietro la stesura del libro, che ho avuto modo di avvicinarmi ancora di più all’Olocausto, alle varie testimonianze e alla cattiveria dell’uomo. In una delle testimonianze che parlava della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, ricordo ancora che i prigionieri, sfiniti, disorientati ma ancora capaci di sperare, chiedevano una sola cosa “Non dimenticateci”. Adesso, quasi mi sento responsabile per quelle parole, per i sogni di coloro che sono morti dietro il filo spinato dei lager nazisti.
UN PONTE per ANNE FRANK, tramite gli ideali di Anne Frank, incoraggia a non dimenticare uno dei lati più bui della nostra Storia, promuove la pace e il rispetto verso il prossimo e vuole cancellare ogni forma di discriminazione, violenza, razzismo, ingiustizia e intolleranza. Nel mio sito inserisco interviste rilasciate da fondatori di organizzazioni che trattano la mia stessa tematica, oppure testimonianze esclusive rilasciate da sopravvissuti all’Olocausto, ma non solo. Ci sono anche numerosi progetti e iniziative aperti a tutti. Inoltre, ho anche l’enorme piacere di essere in contatto con Buddy Elias, cugino di Anne Frank e ultimo membro della sua famiglia ancora in vita, e lui supporta pienamente gli ideali di
UN PONTE per ANNE FRANK. Ci tengo moltissimo a condividere tutto questo con te e con i lettori del tuo blog, per lottare insieme per un mondo migliore. Per visitare il sito;
www.unponteperannefrank.weebly.comOppure, vi invito a cliccare “mi piace” sulla pagina Facebook:
http://www.facebook.com/unponteperannefrankGrazie!
6) Hai altri progetti nel cassetto? Oppure non credi di pubblicare altri libri, in futuro?Scrivere è la mia più grande passione, e non potrei mai vivere senza. Nonostante gli impegni di
UN PONTE per ANNE FRANK, sto anche pensando a un nuovo libro. L’idea è ferma nella mia testa da mesi, ma proprio in questo periodo ho cominciato a fare i vari appunti e le varie ricerche. La strada è ancora lunga, ma sento che un mio nuovo libro sta nascendo, e amo ogni lato di tutto questo. Fare appunti, scrivere il testo, correggerlo, pubblicarlo e promuoverlo. Sono emozioni meravigliose.
7) Com'è nata la tua passione per la scrittura? E quando hai deciso di scrivere il primo libro? La mia passione per la scrittura è nata in maniera molto naturale, senza che me ne rendessi conto. Credevo fosse normale avere sempre una penna in mano, oppure andare a scuola e aspettare con ansia l’ora d’italiano per scrivere dei lunghi temi. Ho cominciato a scrivere all’età di sette anni, prima riempiendo quaderni, poi usando la macchina per scrivere e, infine, passando al computer. Verso tredici anni il mio interesse per la scrittura si è fermato sulla scelta di tematiche più profonde e complesse. Ricordo ancora alcuni dei romanzi che scrissi a tredici anni, che parlavano nella vita nel Bronx, di bambini malati di cancro oppure ambientati in luoghi come Ciudad Juarez… Nonostante questo, però, verso quindici anni decisi che la mia passione era un’altra e mi dedicai anima e corpo al mondo dello spettacolo. Volevo diventare un’attrice affermata ma, dopo varie esperienze in teatro e in televisione, ho capito che quello non era il mondo per me e che potevo esprimermi meglio in altri modi, e così sono tornata alla scrittura.
8) Sto vedendo che ci sono molti blog che parlano di te, è stato importante internet per sostenere i tuoi progetti? Internet per me è stato più che importante. Grazie a Internet, ai social network e al meraviglioso supporto che ho ricevuto da parte di blog come il tuo, da parte di siti dedicati ai libri e anche dai giornali, ho potuto far conoscere i miei libri e i miei progetti e niente di tutto questo è scontato. Se prima di pubblicare il mio romanzo d’esordio ero un po’ reticente e pensavo che nessuno, neanche un blog, si sarebbe interessato a una nuova scrittrice emergente, adesso ho cambiato completamente modo di vedere le cose e sono talmente contenta del supporto dei blog e dei miei lettori che non mi stancherò mai di ripeterlo.
9) Cosa consigli ad un aspirante scrittore che desidera pubblicare il suo libro? Sicuramente consiglio di non affrettare il tempo. Scrivere è meraviglioso, ma prima di pubblicare un libro ogni scrittore deve valutare molte cose. Per quanto mi riguarda, non pubblicherei mai un romanzo in cui non credo al 1000%. Solo dopo aver scritto una trama che m'ispira, che mi fa provare dei brividi, che mi stimola e che mi piacerebbe leggere, allora posso cominciare a pensare di pubblicarlo. Prima, però, ci sono da fare numerose cose. Nonostante la voglia di pubblicare un libro, è essenziale fare un editing accurato, e non soltanto una volta. Dopo varie riletture allora possiamo iniziare la promozione. Io sono molto fortunata perché anche mia sorella ama scrivere, e prima di pubblicare dei nuovi romanzi ce li facciamo leggere reciprocamente, anche per darci consigli. Inoltre, se uno scrittore si avventura in uno storico, o comunque scrive libri che hanno bisogno d'informazioni, consiglio vivamente, prima di sedersi e d’iniziare a scrivere, di fare numerose ricerche e di raccogliere ogni sorta d’informazione, anche la più piccola informazione può fare la differenza e arricchire il testo.
Un altro consiglio che voglio dare, è quello di non scrivere per la fama! Io scrivo per la gioia di farlo, non per diventare famosa. Sappiamo tutti come gira il mondo e che per uno scrittore emergente essere preso da delle grandi case editrici e guadagnare sulle vendite nella maggioranza dei casi rimarrà soltanto un sogno, questo, però, non ferma la passione che nutro nei confronti della scrittura. Scrivete con il cuore e per passione, e non lasciatevi influenzare dagli stili del momento. Se attualmente fanno successo i fantasy, o gli erotici, questo non vuol dire che ogni scrittore debba tuffarsi in quei generi. Ognuno deve trovare la propria strada, e andare avanti, senza fermarsi mai. Anche se delle volte pubblicare un libro sembra difficile, poi le soddisfazioni saranno enormi.
10) Siamo arrivati alla fine dell'intervista, spero che ti sia piaciuta! Che ne dici di salutarci con la tua frase preferita, che sia essa di un libro, canzone, poesia o altro?Grazie di cuore per la bellissima intervista, è stato davvero un grande piacere essere qui!
Concludo con una frase che mi piace molto e che, anche se non è la mia preferita (sono molte le frasi che mi piacciono) tengo molto a condividere con voi tutti. Si tratta di una frase di Amelia Earhart e che può essere perfetta per molte esperienze, non solo per il volo. Anche, ad esempio, quando uno scrittore decide di pubblicare un libro…
“Volare potrebbe non essere tutto rose e fiori, ma il divertimento di per se stesso vale il prezzo!”
che ne dite? vi è piaciuta l’intervista? devo dire che mi ha fatto commuovere! se fossi in voi darei una possibilità a questi due libri!